Alla partenza da Bergamo, la città salutava con una luce calda.
A chiudere questo viaggio, invece, l'immagine di una delle tante ruote panoramiche giapponesi, ferma nel sole del primo mattino. Chissà se non ci possa essere "un altro giro di giostra".
Le grandi parentesi sono tra infiniti ignoti, il prima della nostra nascita e il dopo la nostra morte, per quanto ne sappiamo. Nel mezzo, tutto un lunghissimo viaggio. Che è infinito. La giostra non si ferma mai. Le fotografie sono istanti: ci sono un prima e un dopo di quell'istante misurabile (di solito centesimi di secondo), e il prima e il dopo sono invisibili, anche se immaginabili. Come si pongono, nell'andare continuo della realtà?
@Romeo: Sono dell'idea che vere e proprie parentesi non esistano, nel senso che non si vive un periodo isolato dal resto della propria vita, tant'è vero che continuo a scrivere del Giappone anche ora che son passati due mesi dal mio ritorno. Le esperienze, soprattutto quelle profonde e significative, nel tracciare un solco sulle tue pagine finiscono per impressionare anche i fogli che seguono. Tuttavia, mi piace provare ad interrogarmi sul prima e sul dopo di qualcosa che succede. E dunque cercare il percorso che sta facendo il filo continuo della vita, disegnarne le forme.
@Marina: Grazie a te, ho il piacere di leggerti già da un po'. Buona Pasqua!
Le grandi parentesi sono tra infiniti ignoti, il prima della nostra nascita e il dopo la nostra morte, per quanto ne sappiamo.
RispondiEliminaNel mezzo, tutto un lunghissimo viaggio. Che è infinito. La giostra non si ferma mai.
Le fotografie sono istanti: ci sono un prima e un dopo di quell'istante misurabile (di solito centesimi di secondo), e il prima e il dopo sono invisibili, anche se immaginabili.
Come si pongono, nell'andare continuo della realtà?
grazie di esserti iscritta tra i miei lettori, io ho fatto lo stesso con te e, passata la Pasqua, comincerò a scorrazzare tra le tue pagine
RispondiEliminamarina
@Romeo: Sono dell'idea che vere e proprie parentesi non esistano, nel senso che non si vive un periodo isolato dal resto della propria vita, tant'è vero che continuo a scrivere del Giappone anche ora che son passati due mesi dal mio ritorno.
RispondiEliminaLe esperienze, soprattutto quelle profonde e significative, nel tracciare un solco sulle tue pagine finiscono per impressionare anche i fogli che seguono.
Tuttavia, mi piace provare ad interrogarmi sul prima e sul dopo di qualcosa che succede. E dunque cercare il percorso che sta facendo il filo continuo della vita, disegnarne le forme.
@Marina: Grazie a te, ho il piacere di leggerti già da un po'. Buona Pasqua!