venerdì 26 aprile 2013

Schwetzingen - ancora


I giardini di Schwetzingen sono bellissimi. Ve l'ho già detto ormai tante volte. Ora è finalmente la stagione più bella per godersi una visita in questi ampi spazi - fioriti e illuminati da un sole quasi estivo! Ma più dei bei dintorni di Heidelberg è la compagnia con cui visitarli ad essere importante. :-)







martedì 23 aprile 2013

La primavera è iniziata anche qui

Sta tornando il verde!


Ieri ho provato un nuovo percorso. Passeggiando lungo il Neckar in direzione est, si arriva ad un convento benedettino, lo Stift Neuburg. Fondato nel 1130, ha subito diverse ristrutturazioni, la più recente nel 1927.

Dallo Stift Neuburg si gode di una bella vista sul fiume e sulle colline che lo attorniano. Sulla sponda di fronte al convento, il quartiere di Schlierbach. Poco più in là, dopo l'ansa del fiume, la città di Heidelberg.


 Dietro al convento ci sono alcuni edifici che ospitano un'azienda agricola biologica, che in qualche modo appartiene ancora ai benedettini. Oltre ad un ristorante e ad un punto vendita dei prodotti locali, si vedono anche gli animali (pecore, capre, mucche, oche...). La fattoria è meta di molte gite per bambini delle scuole.

I boschi dietro ala fattoria (dietro vuol dire a nord) sono quelli delle colline che amo tanto. Si sale gradualmente, inoltrandosi nel verde chiaro delle foglie nuove, su un percorso che va ad unirsi al Philosophenweg.




domenica 14 aprile 2013

Königstuhl - a noi due!

Ma oggi ci siamo presi la rivincita, noi Heidelberghesi (mi ci metto anch'io, che tanto la città pullula di studenti che vengono da fuori città). Giornata di sole e 20 gradi! Ho quasi paura a dirlo. Fino a giovedì il maglione di lana e il piumino si stringevano per non lasciar entrare venti freddi e umidità, oggi invece una parata di mezze maniche e pantaloncini (qualcuno più prudente con delle giacchette primaverili).
È domenica, domani incomincia il semestre (il Sommersemester!), Heidelberg pullula di turisti e di studenti tornati a baita, quale miglior regalo per rinfrancare l'umore se non una passeggiata - e un gelato? Questo per dire che mezzo mondo era in cima al Königstuhl. In cima, non sui sentieri. Perchè c'è una simpatica Bergbahn, ovvero funicolare, che porta su chiunque! Anche chi si vuole mangiare un gelato con vista sulla città.
Il Königstuhl non è una mia passeggiata abituale. Mi ci sono avventurata una prima volta appena prima del Wintersemester, una seconda volta...boh, sempre in ottobre. Ora credo di aver trovato il sentiero "giusto". Quello che risponde alle mie esigenze di arrivare in cima senza troppo sviluppo. Se è vero che tutte le strade portano a Roma, non tutti i sentieri del Königstuhl portano in cima. Peraltro, la maggior parte di essi si presentano come delle dolci pendenze che corrono sul fianco della collina, sì che a volte ti tocca prendere una via che sembra allontanarti da dove vuoi andare, per poi invece dopo un tornante ritrovarti esattamente dove volevi.

Il mio sentiero fa così: si sale al castello. Da lì cammini 5 minuti sulla strada (lo so, non è fantastico, ma bisogna pur passarci) prendendo il Wolfsbrunnenweg e subito dopo il Molkenkurweg. Al primo tornante della strada, si prende la sterrata sulla sinistra, che di solito è chiusa da una sbarra. E si è già nel bosco. Avanti per un 5 minuti, prendere il secondo sentiero sulla destra (sulle pietre è indicato Königstuhl) che porta a risalire il fianco della montagna in modo graduale ma diretto. Ad ogni incrocio con le varie strade laterali, tenere sempre la direzione finora percorsa (si incontreranno  Rinderhäuschen, una capanna di sosta, in più punti la Himmelsleiter, il percorso delle Mountain Bikes e varie altre stradine). Si arriverà ai binari della funicolare, lì il sentiero gira lievemente a sinistra e prosegue parallelamente ad essi. In prossimità del ponte, passarci sotto e di nuovo prendere il sentiero parallelo ai binari. Si prosegue così fino ad entrare in un piccolo bosco di abeti, lì c'è un incrocio al quale si gira a sinistra, e la cima è ormai a due passi.

I boschi sono ancora nudi e i rami che rispecchiavano la luce forte del sole parevano quasi una massa disordinata di capelli bianchi.




Il panorama dalla cima merita per davvero. Soprattutto se è una bella giornata. Da un'altezza di circa 550 m sul livello del mare, Heidelberg sembra piccina piccina, si distinguono chiaramente i suoi quartieri principali, i campi in periferia, Mannheim in lontananza e ancor più lontane, le colline nella zona dello Pfalz (Kaiserslautern, per intenderci).



Qui per esempio si vede Neunheimer Feld, la zona con i palazzoni. È il nuovo campus, costruito di recente, dove hanno la loro sede le facoltà scientifiche, gli ospedali universitari, alcuni studentati e la sezione di Sport. Si vedono bene anche i Neckarwiesen, i prati sulla riva del Neckar, che ovviamente sono colmi di gente accorsa a godersi questa bella giornata. Il quartiere di Neunheim è quello che si affaccia su questi prati. Neunheimer Feld prende il suo nome dal fatto di essere sorto su quelli che fino a poco fa erano i campi coltivati (Feld), confinanti con Neunheim.


La cima era anche piena di ciclisti. Ho già detto che ci sono dei percorsi per mountain bikes, ma anche di bici da corsa ne ho contate parecchie. Qui, un modo interessante per parcheggiare le biciclette.


Scendendo, mi son concessa la foto turistica del giorno. La classica Madonna in piazza Kornmarkt, con il castello diroccato sullo sfondo.

I giardini di Schwetzingen

Di Schwetzingen ho già parlato qui, quando, esattamente un anno fa, ne avevo visitato i giardini con i miei venuti in visita per Pasqua. Era il 7 aprile. I 9 aprile di quest'anno, in occasione di un'altra visita, ritorno agli stessi giardini, e la differenza è più che evidente. La stagione è in netto ritardo. Non c'era bisogno che lo dicessi io. I narcisi non sono ancora spuntati (vi ricordate quel prato pieeeeeno di narcisi?), gli unici fiori che si vedono sono quelli piantati da solerti giardinieri. Resta comunque un posto molto affascinante, persino le nuvole che dichiarano pioggia sopra le nostre teste hanno un che di bello. E i tanti animali, l'airone e le oche e le anatre di diverse razze e gli uccellini colorati, che ci chiedevamo di che tipo fossero, hanno animato la nostra visita.





















sabato 6 aprile 2013

Gita di Pasquetta

Per Pasqua e Pasquetta sono rimasta in terra germanica. Questa primavera ritardataria ci ha lasciato al freddo entrambi i giorni, ma per fortuna almeno di lunedì è spuntato un sole splendente (ma ripeto: faceva freddo! Non so se vedete, anche i tedeschi sono vestiti pesanti!)
E allora, approfittando del sole che in queste lande non si vedeva da...mesi! mi son fatta un passeggiatina sulle colline.

Il panorama dall'Heiligenberg sulla città- Si vedono i quartieri sud-ovest, come la Weststadt, Neunhheim, Eppelheim. E ovviamente il Neckar, che grazie alla luce è diventato da marrone sporco ad azzurro! Non so se si nota, sulla riva del Neckar ci sono degli ampi prati. D'estate diventano un barbecue unico. Ma anche d'inverno sono godibilissimi. L'anno scorso per esempio il fiume li aveva inondati appena appena, poi aveva fatto freddissimo tanto da ghiacciare il fiume, e gli heidelberghesi erano felicissimi perchè gli si era creata una pista ghiacciata per pattinare, proprio su quei prati.

Qui sotto invece: uno dei tanti sentieri che percorrono l'Heiligenberg. Ecco, ora non ridete, lo so che non è un sentiero, ma una STRADA sterrata... ciononostante si incontrano simpatiche vecchiette con bastoncini da nordic walking e baldi giovini con scarponi da montagna e abbigliamento tecnico. C'è chi prende sul serio il Wandern!
Faccio notare il cielo azzurro e il bosco ancora invernale: la combinazione conferiva alla passeggiata un senso di leggerezza. Sei nel bosco eppure sei circondata più dal cielo che non dagli alberi stessi.


Infine, il Thingstätte, ormai meta di molte passeggiate. Ho già parlato qui di questo strano anfiteatro, legato a doppio filo al recente passato nazista. Bello vedere come possa essere di nuovo vissuto, in chiave del tutto differente, come meta di scampagnate, di passeggiate familiari o di jogging. Tuttavia rimane un alone di imbarazzo quando se ne parla con i tedeschi di qua. Chissà se un giorno sarà possibile utilizzare la struttura, che in sé é molto affascinante, per manifestazioni semplici, penso a concerti d'estate, teatro. Chissà se l'aura oscura che aleggia qui dentro non vada a confluire nell'aura chiara di un posto privilegiato per essere immersi nel bosco, a due passi dal centro città. Qualcosa fanno già, vero, ne avevo anche scritto, ma alla luce degli ormai quasi due anni che mi trovo in questa città, è davvero poca roba. Quello che piacerebbe a me è vedere una tragedia greca inscenata in questo luogo. O ascoltare un concerto pomeridiano estivo all'aperto, in cui il suono degli archi si scioglie nei colori del tramonto alle loro spalle e nel fruscio delle foglie. Oppure ancora, il concerto di una band come gli Efterklang, che dipingono atmosfere sonore. Ma chissà se ha poi senso questo mio approccio. Chissà se invece non è meglio mantenere tabuizzato e deserto ciò che rimanda ad una cultura aberrante come quella nazista.