Partenza dal ponte vecchio (Alte Brücke), passando dalla porta (Brückentor).
Si inizia a salire: eccoci sul Philosophenweg. Ormai il Neckar (mi dicono sia maschile ed io, a malincuore, mi adeguo) è completamente sghiacciato e verdeggia tra le colline.
Ed i tedeschi son tutti felici e contenti per la ripresa del commercio fluviale e... del canottaggio.
Cammina cammina, uno si perde anche. Una a caso. Nonostante un senso dell'orientamento ovunque decantato. Così ci si ritrova a chiedere informazioni ai passanti - due o tre gatti - "di qua si va verso il Philosophenweg?", per sentirmi rispondere "volevo proprio chiederti la stessa cosa, se da dove arrivi tu si arriva al Philosophenweg!". Insomma, in modo un poco casuale, sbuco su una piccola area di resti, t'oh! Si tratta di un piccolo insediamento di monaci, il Chiostro di Santo Stefano. Demolito già verso la fine del XVII secolo, in seguito all'abbandono del sito da parte dei monaci. Con le pietre rimaste ci han costruito una Aussichtsturm (torre panoramica) proprio lì a fianco.
E torniamo a scendere, tra i boschi e i tappeti di foglie.
Fino a questa meraviglia, Bismarksäule (colonna di Bismark). Dotata persino di lampada olimpica sul tetto, non sia mai che sembri che si dia troppa poca importanza al personaggio.
Ma, per concludere, volgiamoci a più degne meraviglie.
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