domenica 30 ottobre 2011

Un'aria romantica

La passeggiata domenicale di oggi, per quanto non benedetta dalla luce meravigliosa delle scorse foto, ha comunque offerto squarci interessanti, anche belli.

 Qui ci passo tutti i giorni, o quasi. È una stradina che porta alla mensa universitaria (l'edificio in mattoni ne è una parte). Quando ci cammino, lì come in altri vicoli della città vecchia, mi pare che da un momento all'altro possa sbucar fuori Goethe da un portone, o Schiller da una taverna. L'aria è quella.

Sotto, invece, la piazza principale, più turistica, su cui si affacciano il municipio, la chiesa di Santo Spirito e innumerevoli locali, bar, ristoranti, negozi di souvenir. Da dietro le case, addossato alla collina, il castello. I resti, sarebbe meglio dire!


I resti del castello, dove ho proseguito la mia passeggiata, sono accuratamente restaurati: alcune parti dell'edificio infatti sono avvolte dalle impalcature. Ciononostante, questa torre per metà crollata rimane, e non si può fare a meno, guardandola, di sentirsi trasportati in una Stimmung, in un mood... (ok, non vorrei essere banale ma) romantica (nel senso di Romantik tedesca, Friedrich e compagnia bella).



Dai giardini del castello poi, la vista, anche serale, è davvero uno spettacolo (ci troviamo sulla sponda del fiume opposta al Philosophenweg).

sabato 29 ottobre 2011

Autunno - colori sull'acqua

Nuove foto, anche se fatte una settimana fa. Qui i colori autunnali stanno facendo festa! 






Il ponte vecchio (alte Brücke) sulla Neckar

Al tramonto, sulla Neckar

lunedì 17 ottobre 2011

Biblioteca giapponese

http://www.bibliotecagiapponese.it/

Anche se sono in Germania, non ho perso l'interesse per il Giappone. Per caso sono capitata su questo blog, molto interessante per chi come me ama anche un po' leggere del Giappone.

In particolare, vi rimando alla lotteria: http://www.bibliotecagiapponese.it/2011/10/07/primo-giveaway-ossia-lotteria-del-sito-e-tu-perche-non-partecipi/#comments
Wohin mit mir. Ist eine Welt zu denken, eine Zeit, in die ich passen würde. Niemand da, den ich fragen könnte. Das ist die Antwort.“

aus „Medea. Stimmen“ von Christa Wolf


(In quale luogo, io? è pensabile un mondo, un tempo, in cui io possa stare bene? Qui non c'è nessuno a cui lo possa chiedere. E questa è la risposta.)
Trad. Anita Raja

domenica 2 ottobre 2011

Philosophenweg

La camminata (o sentiero) dei filosofi.
E' da quando mi han detto "Heidelberg" che ci penso. E' una delle prime cose che ho visto sulla cartina quando ne ho avuta una sotto agli occhi. Oggi l'estate prolungata (ma l'autunno non si farà attendere, dicono) mi ci ha finalmente spinto.
Pomeriggio, il sole che lentamente virava verso ovest, una salita, poi il percorso che spiana e si apre su un giardino:


Ok, qui mi fermo. Sosto, faccio fotografie, guardo dall'alto e distinguo tutti i monumenti che ho visto e quelli su cui ancora non mi sono soffermata. Tac, rieccolo qua: genießen. Vi ricordate, il Leitmotiv di Lipsia? Oggi ho assaporato (genießen, appunto) quello che il Philosophenweg mi offriva.

Philosophenweg... Il nome deriva non dai filosofi ma dai poeti che frequentavano il luogo: Hölderlin e Eichendorff (a lato, monumento ad Eichendorff), i quali eran soliti passeggiare sui terrazzamenti di questa zona, immersi in pensieri e riflessioni sulla natura (ok, è un po' semplicistico, ma riporto quello che era scritto su un cartello turistico all'imboccatura della camminata). Grazie alla buona esposizione, infatti, questo lato della collina gode di un clima molto mite, adatto alla coltivazione della vite. Solo dalla metà del XIX° secolo hanno ricavato un sentiero panoramico tra le coltivazioni e i muri a secco in stile mediterraneo, che in parte sono ancora presenti.

Ed eccoci arrivati ad oggi: il sentiero dei filosofi è diventata un'autostrada per chi fa jogging, ciclisti e per turisti di ogni tipo. Con annesso chiosco di gelato. Non esattamente il tipo di sentiero che un poeta sceglierebbe per meditare. Rimane ciononostante un fascino molto forte legato al luogo. La vista è meravigliosa, specialmente nel tardo pomeriggio, quando il calar del sole riscalda i colori già rossastri della città vecchia (a lato, il castello e la chiesa dello Spirito Santo - Heiliggeistkirche). A ciò si aggiungano le tinte degli alberi, che a poco a poco vanno a comporre il mosaico del primo autunno sulle colline, e il fiume, la Neckar, che lega e placa (sotto, il ponte vecchio - Alte Brücke). Comprendo bene perchè questa città sia tanto amata in primo luogo dagli americani: Mark Twain ne era un grande estimatore, e il quartier generale della Nato, non distante dal centro, ha portato in città parecchi statunitensi, non solo per scopi turistici. Quando vedo le persone che fanno canottaggio sul fiume non posso fare a meno di ricordarmi "L'attimo Fuggente" con Robin Williams.