sabato 30 novembre 2013

Wohnzimmerkonzert

Li chiamano così, Wohnzimmerkonzerte, concerti da salotto. Non che sia una novità, pensate alla musica da camera che ha avuto un enorme boom nell'800 del Romanticismo tedesco e austriaco. Fare musica nel salotto di casa è diventato in quel periodo abitudine comune del borghese medio germanico. E l'ambiente del salotto è anche quello che i bar tedeschi tentano sempre di ricreare. L'atmosfera "gemütlich", parola che dicono intraducibile, il sentirsi in un ambiente accogliente come un salotto, e al contempo essere in una Kneipe (l'equivalente tedesco del pub, culturalmente connotato). In Italia mi sembri manchi questa dimensione salottiera. 
La Germania odierna continua ad amare i luoghi che ricordano il salotto, portare la dimensione accogliente del "privato" in un posto "pubblico", in cui trovarsi, ma anche in cui fare/vedere/ascoltare prodotti artistici. Ecco allora una gran sfilza di concerti a dimensione salotto.
Questa sera ho ascoltato i Wooden Peak alla Action House. Un posto talmente piccolo che ci siam trovati a sederci per terra, proprio davanti alla batteria. 



La musica dei Wooden Peak, duo di Leipzig (pensa un po'!) è una sorta di miscela acustico-elettronica, un pop cantautorale che porta in sè le atmosfere vagamente malinconiche del nord Europa. Armonie mai scontate alla chitarra, suoni campionati e mixati, sezione ritmica molto creativa. Proprio un bel concerto. L'unica piccola pecca è nella voce del cantante, secondo me ancora poco matura e poco curata. Anche la varietà tra le canzoni alle volte mancava. Ma se l'atmosfera piace, non ci si annoia. Rispetto alle canzoni su soundcloud, la versione dal vivo era molto interessante nel settore percussioni.

lunedì 18 novembre 2013

Sulle tracce del liberty

Pur non essendo una storica dell'arte, né un'appassionata di architettura, alcuni edifici heidelberghensi non possono non essere notati. Non parlo dei monumenti classici, quelli da giro turistico della città. Anche solo una passeggiata in un quartiere residenziale come Neunheim svela una quantità incredibile di particolari architettonico-stilistici interessanti. 

In particolare, sono molti gli edifici costruiti nei primi anni del '900. Case e palazzi degli strati (molto) alti della borghesia. Facciate che talvolta mescolano in modo eclettico elementi liberty con figure grottesche e timpani dalle reminescenze greco-classico. A volta è un pastiche, riconoscibile come tale anche da una non iniziata come me. Altre volte invece è liberty puro e semplice. 
D'altro canto, quelli sono gli anni delle Reformbewegungen, movimenti di riforma. Correnti di pensiero che nacquero intorno a inizio secolo, accomunate dall'intenzione di riformare qualcosa che non andava, qualcosa che era andato in direzione contraria all'uomo. Ecco allora che essere vegetariani e vegani diventa sempre più diffuso, il nudismo ha anch'esso le sue radici in questo clima di pensiero. In campo educativo, filosofi e pedagoghi avanzano idee nuove. Per quanto concerne le arti, sono soprattutto architettura e design a portare i segni di questa nuova estetica. A Darmstadt, città a pochi km da Heidelberg, un intero quartiere viene progettato secondo il nuovo stile.
Ma torniamo al liberty a Neunheim. Eccone alcune tracce, più o meno mescolate ad altre estetiche:







mercoledì 13 novembre 2013

Marstall Mensa

Uno dei vanto dell'università di Heidelberg è la mensa della Marstall. 
In origine, un edificio militare, una sorta di quartier generale dei soldati, situato in riva al fiume. L'edificio era un quadrilatero con cortile interno, dei torrioni a pianta circolare agli angoli. 
Ma, come già accennato qualche post addietro, il principe elettore decise ad un certo punto (dopo la disfatta contro i francesi) di trasferire la sua residenza da Heidelberg a Mannheim, e insieme a lui se ne andarono anche le numerose truppe stanziate qui. Non avendo più scopo difensivo, l'edificio della Marstall venne adibito ad altri usi, fino a diventare la mensa universitaria per eccellenza. Esistono foto in bianco e nero che ne testimoniano l'operosità (e l'affollamento, che a quanto pare è rimasto tale fino ai giorni nostri).
Con la costruzione di sempre più edifici universitari, anche in zone lontane dal centro storico, si è reso necessario un ampliamento delle mense, così che oggi l'università conta tre mense, più una serie di bar universitari. La Marstall è la più piccola di queste strutture, ma rimane una delle predilette dagli studenti. Il cibo è migliore, si dice in giro. In effetti, la qualità del cibo non delude quasi mai, e l'offerta è varia (3 pietanze di carne e 1 di pesce, 4 pietanze di "carboidrati", cioè pasta riso patate ecc, 3 pietanze del tutto vegetariane, una zuppa, una vasta scelta di insalate, dolci al cucchiaio - il tutto basato su un sistema a buffet, si paga a peso). Rimane aperta non-stop dalle 11 del mattino fino alle 10 di sera, offrendosi come luogo di ritrovo per studenti affamati ai più diversi orari. In più, il luogo è accogliente, più delle nuove mense in cemento armato, e gode da un lato della vista sul fiume, dall'altro di un cortile interno che, soprattutto in estate, diventa un'ottima occasione per mangiare all'aperto. (A dire il vero, anche in questi giorni a 5 gradi, non appena esce un briciolo di sole i tedeschi prendono posto all'aperto!).
Ieri, approfittando della macchina fotografica rimasta infilata nello zaino, ho fatto qualche foto dell'interno.


lunedì 11 novembre 2013

Una cena tedesca


Talvolta una di noi quattro coinquiline propone di trovarsi per cena. Pur vivendo sotto lo stesso tetto, incontrarsi in cucina è spesso più un fatto casuale che una situazione quotidiana. Quindi ci si dà appuntamento almeno una volta ogni tanto, si cucina insieme, si guardano le foto dell'ultimo viaggio dell'una o dell'altra (una di noi quattro in particolare fa spesso viaggi, anche in paesi lontani), si chiacchiera.
Dopo diverse cene a tematica culinaria italiana ci siamo messe alla ricerca di una ricetta più prettamente tedesca ed ecco qua: Semmelknödel con salsa ai funghi, insalata d'accompagnamento e un vino bianco Riesling della valle del Reno.
Semmelknödel, vale a dire "gnoccone" di pane (Semmel), è un piatto della cucina povera, nato dal bisogno di riciclare il pane vecchio. Dagli avanzi di pane raffermo infatti, con l'aggiunta di latte, uova, aromi (soprattutto tanto prezzemolo) e cipolle, si formano dei grossi gnocchi da far bollire in acqua salata. Essendo fatti di pane, si prestano bene come accompagnamento di piatti a base di carne. Ma spesso si trovano anche accompagnati dalla salsa di champignons e panna, nella più classica e semplice delle versioni.