lunedì 24 febbraio 2014

Perfect day

No, ovviamente non è stato un giorno perfetto. Anche se la luce così tersa e la temperatura mite, cosa rara ed insolita nel febbraio tedesco, farebbe pensare proprio così. Che sia un perfect day.
Guardatevi le foto e condividete un poco di malinconia con me.


Nella foto non si vede, ma seduto su una delle panchine rivolte al panorama un ragazzo suonava il liuto. 


mercoledì 19 febbraio 2014

Bici curiose #3

C'è poi chi vuol fare del bene alla propria città. Non gli basta essere "verde", perchè guidando una bici non inquina", ma il verde lo vuole anche vedere, portarselo dietro ben visibile, come a dire "guardate da che parte sto". Oppure il verde è il risultato di spirito estetico, che si vuol fare decorativo di un centro storico ahimè davvero povero d'alberi (anche se la vista tra i palazzi barocchi lascia vedere i boschi sulle colline).
Ecco a voi: la bici con edera rampicante! Davvero sempre-verde!


L' educazione letteraria - un articolo

Dal cibo per il corpo al cibo per l'anima il passo è breve.
Il mio cibo per l'anima attualmente è costituito da letture quali "Artikel und Aspekt" di Elizabeth Leiss, "Constructing a Language" di Michael Tomasello, ma anche da un poco di letteratura tedesca contemporanea e perchè no, qualche articolo interessante che la frequentazione pur sporadica di blog letterari porta alla mia attenzione.
A quest'ultima categoria di cibarie appartiene un articolo piuttosto interessante di Federico Bertoni, apparso su "Between" e reperibile su Le Parole e le Cose. Titolo dell'articolo: "L'educazione letteraria: Appunti di un insegnante del XXI secolo".

Spunti ed osservazioni interessanti:

“È questo, credo, il senso vero che dovremmo ancora cercare nella letteratura e nell’insegnamento letterario, al di là delle battaglie di retroguardia o delle difese d’ufficio della cultura umanistica come materiale da costruzione dei buoni cittadini: dissenso, inquietudine, senso critico, decostruzione di stereotipi e schemi acquisiti, ricerca incessante sulla forma viva della lingua, perché «è scrittore − diceva Barthes − colui per il quale il linguaggio costituisce un problema, che ne sperimenta la profondità, non la strumentalità o la bellezza» (1985: 42).” (pag. 17)

La diagnosi dell'odierna università italiana si articola per questi punti: “[...] la trasformazione dell’università in una consumer oriented corporation, soggetta a forme di valutazione e accreditamento molto più simili a quelle delle agenzie di rating che a quelle di una comunità scientifica; la marginalizzazione di docenti e ricercatori a vantaggio dei burocrati, o (più perversamente) la riconversione dei docenti stessi in amministratori; il crescente potere di rettori-tecnocrati senza slancio politico, intenti solo ad amministrare, a raccogliere fondi o a competere con gli altri atenei; i tempi dell’insegnamento sempre più frenetici, impacchettati nelle ore-credito e nei semestri; la formazione degli studenti come prodotto e non come processo, secondo un modello di «professionalizzazione» e di spendibilità immediata delle conoscenze; l’eclissi dell’idea stessa su cui si fondava l’università tradizionale, cioè la cultura, e la sua sostituzione con il termine-ombrello eccellenza, segno vuoto senza referente, simulacro di un’idea senza contenuto.” (pag. 19)


“«l’università deve trovare un nuovo linguaggio in cui rivendicare il suo ruolo come luogo di educazione superiore – un ruolo che niente a livello storico presuppone come inevitabile e necessario». In questo modo, l’università può diventare «un luogo tra gli altri in cui porre la questione dello stare-insieme», un luogo in cui «un pensiero si sviluppa accanto a un altro pensiero, in cui pensare è un processo condiviso ma privo di unità e identità. […] L’università in rovina si presenta come un’istituzione in cui la natura incompleta e interminabile della relazione pedagogica ci ricorda che “pensare insieme” è un processo fondato sul dissenso», sull’eterogeneità delle voci, su un dialogismo di tipo bachtiniano (Readings 1996: 125, 127 e 192).” (pag. 19-20)

Backzeit (continua)

Domenica in cucina:
Pizza di Paoletta da fare in fretta (Ricetta dell'impasto qua, oppure sotto la fotografia)

LA PIZZA DI PAOLETTA da fare in fretta

Ingredienti per l’impasto:

300gr di farina W330 (in alternativa metà manitoba e metà 0 per pizza)
50gr di semola rimacinata di grano duro
50gr di enkir o farro (se non la trovate, usate la stessa quantità di semola rimacinata, quindi in totale 100gr)
1 cucchiaio di fiocchi di patate
320gr di acqua
10gr di lievito di birra
1 cucchiaino di malto d’orzo (se non ce l’avete, omettetelo)
8gr di sale
20gr di olio evo
Condimento a piacere

Procedimento:

Ore 16.30:
  • Setacciare 300gr di farina W330 (in alternativa metà manitoba e metà 0 per pizza), 50gr di semola rimacinata di grano duro, 50gr di enkir o farro e 1 cucchiaio di fiocchi di patate.
  • Versare nella ciotola dell’impastatrice 320gr di acqua, 10gr di lievito di birra, 1 cucchiaino di malto d’orzo. Sciogliere 1′ con la foglia.
  • Aggiungere metà delle farine, 8gr di sale, il resto delle farine.
  • Incordare con la foglia.
  • Versare a filo 20gr di olio evo.
  • Incordare
  • Capovolgere ogni tanto l’impasto durante tutta la lavorazione.
  • Mettere in una ciotola unta e coperta per 2h.

Ore 19.00:
  • Rovesciare l’impasto sulla spianatoia spolverata di semola.
  • Fare le pieghe di sovrapposizione.
  • Arrotondare
  • 1h di lievitazione coperto a campana.

Ore 20,15:
  • Accendere il forno ventilato alla max temp. o funzione pizza.
  • Stendere nella teglia ben oliata.
  • Attendere 30′

Ore 20,50:
  • Condire con pomodoro, sale.
  • Infornare prima tacca del forno fino a quando il cornicione inizia a colorirsi.
  • Aggiungere la mozzarella e l’olio.
  • Continuare la cottura nella tacca alta del forno.


Ore 21,00:
A tavola!


E biscotti bicolori, venuti meglio della scorsa volta.


Ricetta dei biscotti bicolori:

Ingredienti:
500gr di farina 00 
1 uovo intero 
1 tuorlo 
160 gr di burro 
150 gr di miele millefiori 
Cacao in polvere amaro q.b 
60 gr di zucchero 
80-100gr di latte condensato (sostituibile con panna da cucina e 50 - 70 gr di farina in più) 
1 bustina di lievito vanigliato 
1 pizzico di sale 

Procedimento:
Montare il burro con lo zucchero in una planetaria. Aggiungere l'uovo intero, poi il tuorlo e poi il miele tiepido. Aggiungere il latte condensato. 
A questo punto setacciare farina e lievito ed aggiungere al composto con un cucchiaio di legno. 
Mettere l'impasto su una spianatoia e dividerlo in due parti uguali. In metà aggiungere il cacao ( q.b. a farlo diventare di un colore uniforme). Poi formare 4 Salamotti per tipo e accoppiarli uno bianco uno al cacao uno bianco e uno al cacao e compattare. 
Tagliare i parallelepipedi a 5 mm e infornare per 20 minuti a 200gradi in forno statico. 
Dopo 15 minuti girare i biscotti.