domenica 2 ottobre 2011

Philosophenweg

La camminata (o sentiero) dei filosofi.
E' da quando mi han detto "Heidelberg" che ci penso. E' una delle prime cose che ho visto sulla cartina quando ne ho avuta una sotto agli occhi. Oggi l'estate prolungata (ma l'autunno non si farà attendere, dicono) mi ci ha finalmente spinto.
Pomeriggio, il sole che lentamente virava verso ovest, una salita, poi il percorso che spiana e si apre su un giardino:


Ok, qui mi fermo. Sosto, faccio fotografie, guardo dall'alto e distinguo tutti i monumenti che ho visto e quelli su cui ancora non mi sono soffermata. Tac, rieccolo qua: genießen. Vi ricordate, il Leitmotiv di Lipsia? Oggi ho assaporato (genießen, appunto) quello che il Philosophenweg mi offriva.

Philosophenweg... Il nome deriva non dai filosofi ma dai poeti che frequentavano il luogo: Hölderlin e Eichendorff (a lato, monumento ad Eichendorff), i quali eran soliti passeggiare sui terrazzamenti di questa zona, immersi in pensieri e riflessioni sulla natura (ok, è un po' semplicistico, ma riporto quello che era scritto su un cartello turistico all'imboccatura della camminata). Grazie alla buona esposizione, infatti, questo lato della collina gode di un clima molto mite, adatto alla coltivazione della vite. Solo dalla metà del XIX° secolo hanno ricavato un sentiero panoramico tra le coltivazioni e i muri a secco in stile mediterraneo, che in parte sono ancora presenti.

Ed eccoci arrivati ad oggi: il sentiero dei filosofi è diventata un'autostrada per chi fa jogging, ciclisti e per turisti di ogni tipo. Con annesso chiosco di gelato. Non esattamente il tipo di sentiero che un poeta sceglierebbe per meditare. Rimane ciononostante un fascino molto forte legato al luogo. La vista è meravigliosa, specialmente nel tardo pomeriggio, quando il calar del sole riscalda i colori già rossastri della città vecchia (a lato, il castello e la chiesa dello Spirito Santo - Heiliggeistkirche). A ciò si aggiungano le tinte degli alberi, che a poco a poco vanno a comporre il mosaico del primo autunno sulle colline, e il fiume, la Neckar, che lega e placa (sotto, il ponte vecchio - Alte Brücke). Comprendo bene perchè questa città sia tanto amata in primo luogo dagli americani: Mark Twain ne era un grande estimatore, e il quartier generale della Nato, non distante dal centro, ha portato in città parecchi statunitensi, non solo per scopi turistici. Quando vedo le persone che fanno canottaggio sul fiume non posso fare a meno di ricordarmi "L'attimo Fuggente" con Robin Williams.






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