domenica 27 ottobre 2013

Colori autunnali nella città rossa

Attenzione: questo post contiene molte fotografie di boschi! 
(ma non solo!)

I boschi sono uno splendore quest'anno e quindi non mi posso esimere dal fare una miriade di fotografie.










Heidelberg è davvero splendida nella luce del tramonto. Le pietre di arenaria rossa, di cui son fatti il castello e molte chiese del centro storico, riverberano le tonalità calde della luce, che risuonano anche nei boschi delle colline.


La Heidelberg barocca aveva una cinta muraria (in realtà solo parzialmente edificata, dato che il fiume contava come barriera naturale, e comunque le mura non furono mai terminate. Dopo l'attacco dei francesi, quelli che bombardarono il castello per intenderci, il principe cambiò la sua residenza da Heidelberg a Mannheim, il castello andò in rovina e fu usato come cava di pietre dai cittadini. Solo nell'800 viene ripreso in mano come residenza estiva uno degli edifici centrali del castello. Ma ormai di mura non c'era più bisogno.) La cinta muraria prevedeva delle aperture, che nel corso del '600 vennero edificate in forma di porte monumentali, vagamente ispirate ai vari archi di trionfo sparsi in giro per l'Europa con l'aggiunta di elementi di stampo più militare-difensivo. Una di queste porte, la Brückentor, permette l'accesso alla città dall'Alte Brücke (Ponte Vecchio) ed è caratteristica per le sue due torri a pianta circolare. L'altra porta rimasta fino ai giorni nostri è la cosiddetta Karlstor (una terza venne abbattuta nella seconda metà dell'800 e si trovava in Bismarkplatz). Situata sotto il castello, regolava l'accesso alla città da un punto strategico, in cui la conformazione del territorio costringe a passare proprio per quella porta. Da un lato scorre il Neckar, dall'altro si innalza subito la collina del castello. La massiccia Karlstor fungeva anche da prigione e, data la collocazione, doveva essere particolarmente terribile esservi rinchiusi: all'ombra del castello e accanto alla Neckar significava molto freddo e umido. Oggi attorno alla porta sorge uno dei principali snodi della viabilità cittadina. Poco più avanti invece ci sono la stazione della S-Bahn e un centro culturale (cinema, teatro e molti party).


Qui invece una nave che trasporta rottami ferrosi attende che la chiusa faccia il suo dovere, portandola a livello con le acque del fiume.

HDR al castello

Sto continuando a giocare con l'HDR e le belle giornate di questo fine ottobre si offrono docili all'obiettivo. Ecco qualche scatto del castello e dintorni poco dopo le 5 di pomeriggio di giovedì.








domenica 20 ottobre 2013

HDR e autunno

Post dedicato a Martina
Ieri era una giornata splendida per una passeggiata nei boschi, oggi invece la pioggia ci ricorda che siamo davvero in autunno. Ho scaricato un programmino per l'HDR. Si tratta di un sistema di manipolazione grafica che aumenta la definizione sia delle zone chiare che di quelle scure di una fotografia, il che risulta in un'immagine più dinamica e più vicina a come il nostro occhio percepisce la realtà. Ovviamente il programmino non è ancora di quelli fighi fighi, e la mia capacità di fare tre foto con soggetto uguale ma esposizione diversa è, in assenza di cavalletto, discutibile. Però il risultato non  sembra tanto male.




domenica 13 ottobre 2013

Freiburg im Breisgau

Ieri sono stata a Freiburg im Breisgau, ridente cittadina universitaria della Foresta Nera (Schwarzwald),  situata a pochi kilometri dal confine con la Svizzera. 

Freiburg vanta un duomo davvero bellissimo. iniziato a costruire in epoca romanica e terminato in epoca gotica, mostra elementi caratteristici di entrambi gli stili. Particolarmente bello, secondo me, l'ingresso, sormontato dalla torre campanaria, che introduce in una sorta di "anticamera" al duomo vero e proprio. Per entrare in quest'ultimo si passa per un altro portale, le cui statue decorative sono colorate: strano, vero? Probabilmente un tempo questo spazio era chiuso, quindi concepito come un interno. Oggi invece il portale esterno si apre direttamente su quello interno.


Da bravo gotico, il duomo di Freiburg ha anche splendide vetrate e un esterno ricco di bestie e gargoyles.







 Una curiosità: per tutto il centro storico si trovano canali come questi lungo le strade. Immagino ci sia un particolare bisogno di far defluire le acque, oppure si tratta dei vecchi canali di scolo di epoca medievale, quando un sistema di tubature idrauliche come quello moderno era ancora inimmaginabile. Non sapendo per certo quale sia la risposta, accetto i vostri suggerimenti!

Infine, uno sguardo sulla città dall'alto di una collina. Nonostante il tempo incerto, sembra proprio una città accogliente!


Freiburg merita davvero una visita, secondo me. Ma la bellezza di trascorrervi una giornata autunnale è legata soprattutto all'incontro con un'amica che non vedevo da un po'. E allora, più che i luoghi, sono le persone a rendere speciale un giorno come ieri. I legami che tessiamo con loro sono più valevoli di quelli che ci radicano nell'uno o nell'altro luogo. Più valevoli, ma anche a tratti fragili, suscettibili di assottigliamento, se non ce ne si cura. A due anni dal cambiamento di sede che mi ha vista trasferirmi da Bergamo ad Heidelberg è facile che la mente vaghi su questi temi e faccia bilanci, o per meglio dire, che si interroghi sulla natura delle relazioni umane, sottoposte alle forze della geografia. Non ho risposte, ma rifletto. Rifletto ed osservo. È sempre un piacere enorme ritrovare una persona a cui vuoi bene, dopo che non ci si è visti per un anno, e constatare che la fiducia di allora è ancora la stessa. Si cambia, mutano le persone, mutano i luoghi che si condividono (o che, per l'appunto, non si condividono), ma il filo che ci legava è rimasto. Questa per me è una gioia.