mercoledì 22 aprile 2009

"fogli ed erba"


Rischio di ripetermi, lo so, ma non posso fare a meno di parlare ancora di alberi, erba, foglie, parchi. E' una caratteristica dei luoghi che mi balza subito all'occhio: la presenza di verde nelle sue infinite combinazioni.

Beh, mi si potrebbe replicare, con una sonora beccata, che il verde è uguale dappertutto, che potevo parlarvi di alberi anche stando a Bergamo. Ma se penso a Lipsia, a ciò che sto vivendo, a come lo sto vivendo, devo usare un inchiostro verde.

Il colore è semplicemente vivo. E' una misura, una traccia della vita: è come sentire il polso, ascoltare in ogni angolo il suo battito.


Ora però si pone un problema: a forza di vedere immagini fiorite e, direi, idilliche, sembra quasi che io sia finita in un qualche "locus amoenus", un' oasi mitteleuropea, dove riluce sempre il sole e la gente può fare pisolini sotto a ciliegi in fiore... c'è sicuramente questo lato, ma l'esplosione della primavera ora si sta contenendo entro standard più propriamente tedeschi. Vale a dire, clima variabile ed escursioni termiche più accentuate (che gli autoctoni sembrano non considerare, visto che già di mattina sono per strada in maglietta e pantaloncini; cosa più terribile, in molti azzardano la combinazione sandalo+calzino).



Ciononostante, la città offre scorci meravigliosi. Questa foto è fresca fresca di stamattina: in pieno centro, proprio dietro all'Augustus-Platz, alle spalle del Gewandhaus, si apre un giardino piuttosto grande, fatto di qualche prato e alcune macchie boschive. Quando ho lezione nel Neue Seminar Gebaude (mi perdonino i tedeschi, non ho le dieresi sulla tastiera italiana) passo sempre da questo piccolo incrocio. La foto lascia intravedere il monumento a Schiller.
Lipsia, come forse ho già accennato, è una città decisamente piena di cultura, e di questo va molto fiera. Visitando Weimar, Erfurt e Dresden ho avuto modo di rendermi conto che di monumenti, come quello a Schiller che si vede in mezzo agli alberi, è piena la Germania; o meglio, quella parte di Germania che ho visitato io. In particolare, mi trovo in un'area che ha ospitato personaggi del rango di Bach, Schumann, Mendelssohn, Goethe, Schiller (per l'appunto), eccetera eccetera. Il Romanticismo tedesco nasce in queste terre, in questi boschi (la pratica del "wandern", cioè passeggiare nella natura e fare escursioni, è tipicamente tedesca).
Ciò che mi ha colpito è che questo contesto è davvero palpabile. Indubbiamente i monumenti aiutano; i parchi e la natura ancor di più.


3 commenti:

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  2. noooooooooooooooo!!!! il calzino e il sandalo NOOOOOOOO!!!! ma nessuno gli dice niente?!

    cmq, Ciao DANI!!!
    Il verde di Lipsia, non è il verde di Bergamo. Ne sono certa al 100%. Ogni luogo ha i suoi colori, i suoi profumi, i suoi ciliegi e il suo Romanticismo...QUINDI MEMORIZZA PIù CHE PUOI E POI RACCONTACI!!!
    MI FAI VENIRE VOGLIA DI VENIRE...secondo te, un principe tedesco lo trovo?!...
    bac8 paperella!!! ihihih...;)

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  3. Dani...che bello leggere ciò che scrivi...si respira entusiasmo, amore, vita...grazie.Di cuore.Ti penso spesso.Ti voglio bene.
    Spacca Dani!!!

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