Piccola vacanza al Lago di Garda - regali del compleanno inclusi.
martedì 9 dicembre 2014
sabato 4 ottobre 2014
sabato 30 agosto 2014
Un poco di nuovo
La lunga assenza dalle pagine virtualmente scritte è una conseguenza di cambiamenti notevoli.
Il primo grande cambiamento è di tipo oggettivo: ho iniziato a lavorare e mi sto ancora adattando al nuovo ritmo di vita che le 8 ore quotidiane in ufficio comportano.
Il secondo è un cambiamento meno manifesto, eppure estremamente importante. È una sorta di disamoramento mio nei confronti della scrittura in generale - non solo quella sul blog. Non escludo che il periodo passi, ovvio! Ma ad oggi cerco di vivere più di quanto non scriva.
Tornerò, sicuro, a frequentare con più regolarità queste pagine. Chiedo, per il momento, un po' di pazienza.
(immagini da una passeggiata sul Monte Baldo, VR)
Il primo grande cambiamento è di tipo oggettivo: ho iniziato a lavorare e mi sto ancora adattando al nuovo ritmo di vita che le 8 ore quotidiane in ufficio comportano.
Il secondo è un cambiamento meno manifesto, eppure estremamente importante. È una sorta di disamoramento mio nei confronti della scrittura in generale - non solo quella sul blog. Non escludo che il periodo passi, ovvio! Ma ad oggi cerco di vivere più di quanto non scriva.
Tornerò, sicuro, a frequentare con più regolarità queste pagine. Chiedo, per il momento, un po' di pazienza.

sabato 5 luglio 2014
Listening to
Un poco di buona musica nostrana, un post-rock eccellente e trasognante. Per quando l'estate c'è ma non si vede. Per quando pensi ad un altrove, non importa dove. Per quando il bisogno è semplice: buona musica.
lunedì 30 giugno 2014
A qualcuno piace placca
domenica 29 giugno 2014
lunedì 12 maggio 2014
Ri-tornare: immagini di e da Bergamo alta
Porta San Lorenzo (o Porta Garibaldi), quartiere di Valtesse e Ponteranica.
Città bassa, Redona e l'inizio della Valle Seriana.
Città bassa, quartieri di Valtesse e San Colombrano, collina della Maresana.
Ateneo e Santa Maria Maggiore
La Casa dell'Arciprete, Piazzetta Verzeri
Il cortile del palazzo della MIA in via Arena, ex Istituto Musicale
lunedì 21 aprile 2014
lunedì 17 marzo 2014
Bici curiose #4 - Every day shall you ride your bike
Che i tedeschi amino le biciclette lo sappiamo, e lo vediamo confermato nella creatività e fantasia che riversano sul loro destriero a due ruote - vedansi le bici curiose. Quelli meno creativi preferiscono dimostrare il proprio amore per la bici dotandola di tutto il necessario per affrontare lunghi viaggi - un equipaggiamento da far invidia a MacGyver.
Se poi l'amore per la bici venisse sorpassato dall'amore verso un'altra persona, diciamo qualcuno che proprio vogliamo sposare, non c'è nulla di meglio che unire le due cose con una bicicletta così:
Se poi l'amore per la bici venisse sorpassato dall'amore verso un'altra persona, diciamo qualcuno che proprio vogliamo sposare, non c'è nulla di meglio che unire le due cose con una bicicletta così:
sabato 15 marzo 2014
giovedì 13 marzo 2014
Nice day to get graduated
Oggi mi son laureata.
E il sole di una primavera precoce continua imperterrito a splendere sul Neckar.
Schlangenweg, una delle vie più brevi per salire al Philosophenweg.
E i narcisi che guardano lo scorrere pacifico del Neckar. (Si intravede l'esterno della mensa Marstall sull'altra riva)
E il sole di una primavera precoce continua imperterrito a splendere sul Neckar.
Schlangenweg, una delle vie più brevi per salire al Philosophenweg.
E i narcisi che guardano lo scorrere pacifico del Neckar. (Si intravede l'esterno della mensa Marstall sull'altra riva)
lunedì 24 febbraio 2014
Perfect day
No, ovviamente non è stato un giorno perfetto. Anche se la luce così tersa e la temperatura mite, cosa rara ed insolita nel febbraio tedesco, farebbe pensare proprio così. Che sia un perfect day.
Guardatevi le foto e condividete un poco di malinconia con me.
Nella foto non si vede, ma seduto su una delle panchine rivolte al panorama un ragazzo suonava il liuto.
mercoledì 19 febbraio 2014
Bici curiose #3
C'è poi chi vuol fare del bene alla propria città. Non gli basta essere "verde", perchè guidando una bici non inquina", ma il verde lo vuole anche vedere, portarselo dietro ben visibile, come a dire "guardate da che parte sto". Oppure il verde è il risultato di spirito estetico, che si vuol fare decorativo di un centro storico ahimè davvero povero d'alberi (anche se la vista tra i palazzi barocchi lascia vedere i boschi sulle colline).
Ecco a voi: la bici con edera rampicante! Davvero sempre-verde!
L' educazione letteraria - un articolo
Dal cibo per il corpo al cibo per l'anima il passo è breve.
Il mio cibo per l'anima attualmente è costituito da letture quali "Artikel und Aspekt" di Elizabeth Leiss, "Constructing a Language" di Michael Tomasello, ma anche da un poco di letteratura tedesca contemporanea e perchè no, qualche articolo interessante che la frequentazione pur sporadica di blog letterari porta alla mia attenzione.
A quest'ultima categoria di cibarie appartiene un articolo piuttosto interessante di Federico Bertoni, apparso su "Between" e reperibile su Le Parole e le Cose. Titolo dell'articolo: "L'educazione letteraria: Appunti di un insegnante del XXI secolo".
Spunti ed osservazioni interessanti:
Il mio cibo per l'anima attualmente è costituito da letture quali "Artikel und Aspekt" di Elizabeth Leiss, "Constructing a Language" di Michael Tomasello, ma anche da un poco di letteratura tedesca contemporanea e perchè no, qualche articolo interessante che la frequentazione pur sporadica di blog letterari porta alla mia attenzione.
A quest'ultima categoria di cibarie appartiene un articolo piuttosto interessante di Federico Bertoni, apparso su "Between" e reperibile su Le Parole e le Cose. Titolo dell'articolo: "L'educazione letteraria: Appunti di un insegnante del XXI secolo".
Spunti ed osservazioni interessanti:
“È questo, credo, il senso vero
che dovremmo ancora cercare nella
letteratura e nell’insegnamento
letterario, al di là delle battaglie di
retroguardia o delle
difese d’ufficio della cultura umanistica come
materiale da
costruzione dei buoni cittadini: dissenso, inquietudine,
senso
critico, decostruzione di stereotipi e schemi acquisiti,
ricerca
incessante sulla forma viva della lingua, perché «è
scrittore − diceva
Barthes − colui per il quale il linguaggio
costituisce un problema, che
ne sperimenta la profondità, non la
strumentalità o la bellezza» (1985:
42).” (pag. 17)
La diagnosi dell'odierna università
italiana si articola per questi punti: “[...] la trasformazione
dell’università in una consumer oriented
corporation, soggetta a
forme di valutazione e accreditamento molto più
simili a quelle
delle agenzie di rating che a quelle di una comunità
scientifica; la
marginalizzazione di docenti e ricercatori a vantaggio dei
burocrati,
o (più perversamente) la riconversione dei docenti stessi
in
amministratori; il crescente potere di rettori-tecnocrati senza
slancio
politico, intenti solo ad amministrare, a raccogliere fondi o
a competere
con gli altri atenei; i tempi dell’insegnamento sempre
più frenetici,
impacchettati nelle ore-credito e nei semestri; la
formazione degli
studenti come prodotto e non come processo, secondo
un modello di
«professionalizzazione» e di spendibilità immediata
delle conoscenze;
l’eclissi dell’idea stessa su cui si fondava
l’università tradizionale, cioè
la cultura, e la sua sostituzione
con il termine-ombrello eccellenza, segno
vuoto senza referente,
simulacro di un’idea senza contenuto.” (pag. 19)
“«l’università deve trovare un
nuovo linguaggio in cui rivendicare il suo
ruolo come luogo di
educazione superiore – un ruolo che niente a
livello storico
presuppone come inevitabile e necessario». In questo modo,
l’università può diventare «un luogo tra gli altri in cui porre
la
questione dello stare-insieme», un
luogo in cui «un pensiero si
sviluppa accanto a un altro pensiero,
in cui pensare è un processo
condiviso ma privo di unità e
identità. […] L’università in rovina si
presenta
come un’istituzione in cui la natura incompleta e
interminabile
della relazione pedagogica ci ricorda che “pensare
insieme” è un
processo fondato sul dissenso», sull’eterogeneità delle
voci, su
un dialogismo di tipo bachtiniano (Readings 1996: 125, 127 e
192).”
(pag. 19-20)
Backzeit (continua)
Domenica in cucina:
Pizza di Paoletta da fare in fretta (Ricetta dell'impasto qua, oppure sotto la fotografia)
E biscotti bicolori, venuti meglio della scorsa volta.
Pizza di Paoletta da fare in fretta (Ricetta dell'impasto qua, oppure sotto la fotografia)
LA PIZZA
DI PAOLETTA da fare in fretta
Ingredienti
per l’impasto:
300gr di
farina W330 (in alternativa metà manitoba e metà 0 per pizza)
50gr di
semola rimacinata di grano duro
50gr di
enkir o farro (se non la trovate, usate la stessa quantità di semola
rimacinata, quindi in totale 100gr)
1 cucchiaio
di fiocchi di patate
320gr di
acqua
10gr di
lievito di birra
1 cucchiaino
di malto d’orzo (se non ce l’avete, omettetelo)
8gr di sale
20gr di olio
evo
Condimento a
piacere
Procedimento:
Ore 16.30:
- Setacciare 300gr di farina W330 (in alternativa metà manitoba e metà 0 per pizza), 50gr di semola rimacinata di grano duro, 50gr di enkir o farro e 1 cucchiaio di fiocchi di patate.
- Versare nella ciotola dell’impastatrice 320gr di acqua, 10gr di lievito di birra, 1 cucchiaino di malto d’orzo. Sciogliere 1′ con la foglia.
- Aggiungere metà delle farine, 8gr di sale, il resto delle farine.
- Incordare con la foglia.
- Versare a filo 20gr di olio evo.
- Incordare
- Capovolgere ogni tanto l’impasto durante tutta la lavorazione.
- Mettere in una ciotola unta e coperta per 2h.
Ore 19.00:
- Rovesciare l’impasto sulla spianatoia spolverata di semola.
- Fare le pieghe di sovrapposizione.
- Arrotondare
- 1h di lievitazione coperto a campana.
Ore 20,15:
- Accendere il forno ventilato alla max temp. o funzione pizza.
- Stendere nella teglia ben oliata.
- Attendere 30′
Ore 20,50:
- Condire con pomodoro, sale.
- Infornare prima tacca del forno fino a quando il cornicione inizia a colorirsi.
- Aggiungere la mozzarella e l’olio.
- Continuare la cottura nella tacca alta del forno.
Ore 21,00:
A tavola!
E biscotti bicolori, venuti meglio della scorsa volta.
Ricetta dei biscotti bicolori:
Ingredienti:
500gr di farina 00
1 uovo intero
1 tuorlo
160 gr di burro
150 gr di miele millefiori
Cacao in polvere amaro q.b
60 gr di zucchero
80-100gr di latte condensato (sostituibile con panna da cucina e 50 - 70 gr di farina in più)
1 bustina di lievito vanigliato
1 pizzico di sale
Procedimento:
Montare il burro con lo zucchero in una planetaria. Aggiungere l'uovo intero, poi il tuorlo e poi il miele tiepido. Aggiungere il latte condensato.
A questo punto setacciare farina e lievito ed aggiungere al composto con un cucchiaio di legno.
Mettere l'impasto su una spianatoia e dividerlo in due parti uguali. In metà aggiungere il cacao ( q.b. a farlo diventare di un colore uniforme). Poi formare 4 Salamotti per tipo e accoppiarli uno bianco uno al cacao uno bianco e uno al cacao e compattare.
Tagliare i parallelepipedi a 5 mm e infornare per 20 minuti a 200gradi in forno statico.
Dopo 15 minuti girare i biscotti.
lunedì 27 gennaio 2014
Bici curiose #2
Rieccoci nella "rubrica" delle biciclette curiose in cui ci si imbatte quotidianamente ad Heidelberg.
Girano per la città almeno tre biciclette di questa tipologia: telaio simil-Harley-Davidson, manubrio ben comodo, single speed, freni...non visibili (ma probabilmente contropedale?)
Carina, vero?
Backzeit
Ecco due dei miei ultimi divertimenti in cucina:
Biscotti bicolori alla panna, ricetta qui.
Molto buoni, ricordano un po' gli abbracci della Mulino Bianco. Commento delle tedesche: ma non sono dolci!
E poi un pane tendenzialmente salato, metà farina di grano, metà semola di grano duro, olio, sale, lievito di birra e semi di sesamo per finire. Con la zuppa di legumi ci sta una meraviglia.
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