martedì 3 settembre 2013

Concertando

E poi c'è stato il concerto! Anzi, quest'anno posso dire con fierezza "I" concerti.
Il primo è stato con l'orchestra dell'università. Programma: Carmina Burana di Orff. Location: Stadthalle. Quindi, non più nella pur bella Neue Aula, nella sede di Uniplatz, ma in una sala da concerto "vera", con un'acustica "vera" e tutto l'alone di serietà che la cosa si porta appresso. Sembra banale, ma per molti musicisti suonare in un posto o in un altro fa una certa differenza. Risveglia tutta una serie di connotazioni che ogni luogo porta appiccicato a sé.
Eravamo tantissimi, la foto lo dimostra. Il coro è stato fantastico, grazie anche ad una particolare attenzione del direttore alla pronuncia (i Carmina Burana sono in parte in latino, in parte in medio alto tedesco). Ma anche l'orchestra ha dato il meglio di sé, nonostante talvolta serpeggiasse un filo di delusione durante le prove. Alcune sezioni dell'orchestra infatti hanno veramente poco da suonare, e anche quel poco si riduce spesso in note d'accompagnamento. Pensate a ragazzi impegnati tutto il giorno in università, che hanno voglia di godersi una sera a settimana il piacere di suonare; beh forse si intuisce come mai non rilucessero sempre di gioia...


Ecco un piccolo assaggio del concerto.



Gli altri concerti mi hanno riportato letteralmente indietro nel tempo, e al contempo in avanti. Da un lato ricordavo la me stessa che fino a tre anni fa lo faceva per studio e professione, e che ora, causa crisi e università, lo fa sempre più di rado. Quindi, come una madlaine proustiana, suonare di nuovo in certi contesti mi ha risvegliato tutto il bouquet di sensazioni che ho provato allora, e che a quanto pare provo tuttora. Proprio quelle sensazioni, fisiche prima di tutto, sono quelle che mi hanno portato avanti nello studio del violino, sono quelle che mi hanno entusiasmato e che alla fine erano alla base di quel che facevo. Perchè lo fai? perchè mi fa sentire così. Ecco, una roba del genere.
Dall'altro lato non è stato solo un tuffo nel passato, ma anche uno sprone in avanti. Non sapete quanta voglia avrei ora di fare ancora musica da camera, di trovare qualcuno come M., con cui ho suonato un Duo di Mozart per violino e viola e che purtroppo oggi se ne va da Heidelberg! E che voglia di trovare occasioni, anche piccole, di suonare in orchestre vere, di professionisti, come quella dell'ultimo concerto, una serata verdiana a Darmstadt.

Nessun commento:

Posta un commento